Il dialetto cembrano

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Il cembrano è un dialetto trentino centrale di tipo rustico (a differenza di quello della città di Trento, che è definito dialetto cittadino).
Come tutti i dialetti trentini, il cembrano ha subito l'influenza profonda di varî idiomi neolatini ( il ladino a nord, il lombardo ad ovest, il veneto a sud, e l'italiano come lingua di adstrato e superstrato).
Pur essendo molto simile a quello della città di Trento, il dialetto della Val di Cembra mostra tuttavia una maggiore resistenza ai cambiamenti (soprattuto quelli di influsso veneto), e conserva, in varia misura a seconda dei comuni, caratteri arcaici di tipo ladino (per esempio la conservazione dei dittonghi ei ed ou); un carattere tipicamente “alpino” è la desinenza -es della seconda persona singolare del presente, ormai usata quasi solo nelle frasi interrogative.

Una delle ragioni per cui il dialetto rurale è più conservativo risiede senz'altro nel relativo isolamento che la valle ha conservato fino al XX secolo inoltrato (la prima strada rotabile è del 1929).


La Val di Cembra è anche vicina alla zona germanofona d'Italia: Salorno (Salurn) infatti, distante solo pochi chilometri da Cembra attraverso sentieri percorribili a piedi, fa già parte dell'Alto Adige (in tedesco Südtirol), regione dove vive una significativa minoranza linguistica che parla un dialetto del tedesco (l'altoatesino o Südtirolerisch, appunto, con alcune differenze fra valle e valle).
Nel passato questa prossimità era ancora maggiore in quanto la zona compresa fra l'Avisio e la chiesa di Salorno era stata conquistata dall'esercito tirolese nel XIII secolo.
In qualche misura anche questo fatto ha contrastato tendenze modernizzanti del dialetto. Come fa notare Giulia Maestrelli Anzilotti: «[…] In questo modo i dialetti della Val di Cembra, come anche quelli fiammazzi e quelli nònesi a cui va aggiunto il basso solandro, conservarono una loro autonomia dialettale su cui non poté influire il dialetto di Trento. […]» (Storia di Cembra pag. 314).

Ovviamente la convivenza linguistica col tedesco ha causato diversi imprestito nel lessico. Per esempio per forza! in cembrano si dice muz (confronta con la frase esso deve in alto tedesco: es musst), camera è stua (in tedesco Stube), appuntito è spiz (punta in tedesco è Spitze), escavatrice si dice pachera (in tedesco Bagger, ma la pronuncia bavarese è Packer); in alcune varianti di cembrano malato è cronc (in tedesco krank).

Più antichi mi sembrano gl'imprestiti dalle lingue celtiche: per esempio giàsena (mirtillo nero, da glasina) e brocón (erica, da brūcus).

Alcuni degli imprestiti tedeschi e celtici sono condivisi dagli altri dialetti trentini centrali (guarda il Dizionario trentino-italiano di Groff).


Non essendo il cembrano una lingua “standard”, esistono differenze più o meno marcate fra il vernacolo dei varî paesi; per fare un esempio, i numerali ordinali sono un po' diversi nei due lati della valle.
Nella lista sotto, i numeri della prima colonna sono quelli del dialetto di Sevignano, sulla sponda sinistra, quelli della seconda i numeri del dialetto di Cembra, sulla sponda destra:
Sevignano Cembra
Uno Ün (o un)
Dói Dói
Trèi Trèi
Quatro Quater
Źinque Cinq
Sèi Sèi
Sète Sèt
Òto Òt
Növe  (o nóve) Nöf  (o nóf)
Dése Dés

Un'altra differenza della parlata di Cembra, condivisa con quella di Sover, riguarda la conservazione del suffisso -es della seconda persona singolare, usato regolarmente nelle frasi affermative e non solo in quelle interrogative.


Come spesso succede quando si ha a che fare con i dialetti italiani, a me, che sono genovese, è capitato anche di trovare similarità tra cembrano e genovese (sono pur sempre entrambe lingue neolatine); per esempio “oggi” in cembrano è “ancói” (o ancöi, o encöi) , in genovese “ancheu” (guarda il Vocabolario Genovese di Olivari): entrambi gli avverbi derivano dal latino HANC HODIE (confronta col provenzale ancoi).

Note sulla trascrizione del cembrano



Per chi volesse saperne di più:

  • Il Dizionario Cembrano di Aldo Aneggi (dedicato alla zona del triangolo Sover-Montesover-Piscine) è una traduzione dal cembrano all'italiano di più di ottomila lemmi (alcuni un po' desueti).

  • La versione elettronica dell'Aneggi (su CD-ROM) si può trovare allegata alla prima pubblicazione dedicata all'Archivio lessicale dei dialetti trentini.

  • Alle pagine 193÷293 del numero 2 degli Annali di San Michele c'è un articolo di Lotte Zörner (Il dialetto di Cembra e dei suoi dintorni - Descrizione fonologica, storico-fonetica e morfosintattica): una trattazione particolareggiata che include una sezione dedicata alla grammatica (relativa soprattutto al dialetto dei comuni di Cembra e Lisignago, sulla sponda destra dell'Avisio).
  • Il capitolo VIII della Storia di Cembra (volume purtroppo fuori stampa ed introvabile) è dedicato al Dialetto e toponomastica di Cembra (scritto da Giulia Maestrelli Anzilotti).
  • Nel secondo dopoguerra Laura Nones ha dedicato la sua Tesi di Laurea al dialetto cembrano (riguardo in particolare alla zona di Sovér, nella parte alta della valle, sul versante meridionale).
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    © 2004..2008, Fabio Vassallo